CEPPALONI: L’AMMINISTRAZIONE CATAUDO AMMETTE DI AVER PERSO I FINANZIAMENTI EUROPEI. DI CARMINE TRANFA
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Tutto vero.
Finalmente un atto di coraggio forte nei confronti di Amministratori accusati di anteporre l’interesse personale e delle proprie casate al bene pubblico.
Ma non spaventiamoci!!! Il fatto risale agli inizi di un mese e di un anno lontano.
Trovandomi nell’emeroteca di Benevento per esaminare alcune annate di giornali della “Gazzetta di Benevento“, mi è capitato di leggere un articolo relativo al Comune di Ceppaloni che riportava come il 23 aprile del 1893 seguirono a Ceppaloni le elezioni amministrative supplettive per la dimissione degli otto consiglieri del Capoluogo del Comune, e in tale, occasione il popolo Ceppalonese affermò la sua sfiducia nell’attuale Amministrazione, poiché le urne rimasero completamente deserte, non essendovi stati elettori disposti a portarvi il contributo del loro voto.
Notisi che i dipendenti della borgata Chianche non mancarono di recarsi fin nelle campagne, di buon mattino, a indurre gli elettori al voto.
Però non la vinsero e l’ autorità sindacale non ebbe neanche la potenza di far votare l’ultimo degli impiegati, il servente comunale. Se non fosse stato destinato alla Pesidenza del, seggio l’integerrimo magistrato avv. Paolo Mancini, che gode di meritata stima e simpatia in questo paese non si sarebbe costituto neanche il seggio provvisorio.
Speriamo che le autorità preposte alla pubblica cosa vogliano presto disporre provvedimenti energici ed efficaci a far cessare i seri e molteplici inconvenienti a cui dà luogo l’attuale Amministrazione comunale.
Nella seduta del 16 marzo del 1893, la Giunta comunale composta dal sindaco Francesco Testa e dagli assessori Paolo Lonardo, Domenico Martino e Vincenzo Torre, indisse, su comunicazione prefettizia, le elezioni suppletive per il 23 aprile.
Il sistema elettorale di quel tempo, senza entrare nei dettagli, prevedeva che, quasi, ogni due anni alcuni consiglieri, o un quinto dei consiglieri, decadevano per raggiunti limiti del mandato e, quindi era necessario indire elezione suppletive per sostituirli.
Difficile capire cosa sia successo in quell’anno perché, nei registri delle deliberazioni consiliari, non ho trovato alcun cenno a fatti così gravi da far dimettere tutti i consiglieri di Ceppaloni e soltanto quelli del capoluogo.
Infatti, al di là della nomina di alcuni maestri, uno per frazione ( Giuseppe Rosa, Bianco Vincenzo Roberto Lorenza e, per le scuole femminili Francesca Parenti, Rosa Pallotta, Rosati … e di alcune commissioni come quella sanitaria (Domenico Polcari, medico – Carmine Pepicelli, perito – Paolo Lizza, farmacista) o di quella per la Sorveglianza dell’istruzione elementare (Paolo Lonardo), non venne registrato alcun avvenimeno che avesse potuto determinare le dimissioni dei consiglieri del capoluogo che erano così ripartiti nel Comune: 8 a Ceppaloni – 7 a Chianche – 5 a S. Giovanni.
Qualche altra notizia ancora riguardante qualche briglia messa al ponticello sito in località Castelluccio; interessante è anche la revisione delle liste politiche da cui risulta come, su 3.000 cittadini, solo 308 avevano il diritto al voto.
Ma il giornalista concludeva rivolgendosi al Prefetto perché mettesse fine ai seri e molteplici inconvenienti dell’ attuale Amministrazione comunale per cui,se il problema riguardava l’intera Amministrazione e quindi erano coinvolti anche i rappresentanti di S. Giovanni e Chianche (l’attuale Beltiglio) perché questi ultimi non si dimisero? Arcano non risolto dalle delibere dei Consigli comunali di quel tempo;
resta, comunque un’ azione forte quella del capoluogo: una condanna morale della comiunità rispetto ad una Amministrazione assente e lontana dai reali problemi della gente.
P.S.
Spesso i Consigli comunali si tenevano in seconda convocazione e con una bassa frequenza dei consiglieri, per cui risulta difficile individuare tutti i rappresentanti che amministravano il Comune, ma, con un pò di tenaca sono riuscito a mettere insieme tutti i consiglieri comunali dal 1892 al 1895:
1) Francesco Testa, sindaco – 2) Andrea Mele -3) Domenico Martino – 4) Carmine Testa –
5) Mario Parente 6) – Paolo Lonardo – 7) Giovanni Parente -8) Francesco Cavuoto – 9)
Carmine Varricchio – 10) Pasquale Francione – 11)Alfonso Francione – 12) Onofrio Parente
13) Carlo Parente – 14) Pasquale Caruso – 15) Giuseppe Lizza – 16) Enrico Pepicelli –
17) Cosimo Barone –
Assenti: Giovanni Sellitti – Nicola Bosco – Vincenzo Torre.
DI BENIAMINO IASIELLO
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