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“I rilievi con i quali la Corte Costituzionale ha picconato l’impianto normativo della legge sull’Autonomia differenziata producono due conseguenze: la sopravvenuta inutilità del quesito referendario che diventa automaticamente superato e le opposizioni debbono prenderne atto. Ma se Atene piange, Sparta non ride: la maggioranza di governo dovrà riscrivere il testo normativo sulla base dei rilievi della Consulta che ha prescritto modifiche sostanziali. Li avevamo avvertiti”, lo ha detto oggi il sindaco di Benevento e leader NdC Clemente Mastella all’inaugurazione della sede di Noi di Centro, a Benevento nei pressi della Villa comunale a viale Atlantici.
“La vicenda dell’Autonomia mostra la necessità di recuperare il buonsenso democristiano che oggi è impersonato da Sergio Mattarella. Giustamente il Capo dello Stato ha ricordato che il sì a Raffaele Fitto come vicepresidente della Commissione Ue è una questione d’interesse nazionale. Fitto va votato da tutti gli europarlamentari italiani, perchè è un dovere istituzionale e perché sarebbe un ottimo Commissario e vice Von der Leyen, in grado di difendere l’Italia nei meandri di Bruxelles”.
Quanto alle prossime Regionali in Campania, Mastella ha annunciato che “NdC” sarà presente con una propria lista. Con chi? Per decidere c’è tempo. Certo non con chi ci scippa consiglieri regionali eletti con i voti e i sacrifici delle donne e degli uomini di NdC.
Sappiamo cosa saremo: determinanti. Con lo scontro frontale che si profila a sinistra e un centrodestra che necessita di potenziarsi al centro e sui territori, noi saremo decisivi. Noi ora guardiamo ai territori e alle aree interne, sempre più trascurate”.
Mastella ha poi ricordato la via attrattiva del “modello Benevento, con primati statistici che si susseguono certificati da media nazionali e istituti autorevoli”. “Tuttavia non tiene il passo il sistema ospedaliero. L’ospedale non va, è la realtà. Scarseggiano dialogo ed efficienza organizzativa. Capisco la carenza di medici, ma non quella di barelle al Pronto soccorso. Un conto sono i problemi sistemici, un altro l’incapacità organizzativa”.