Guerra di droni Kiev-Mosca: massiccio attacco a Russia, record lanci contro Ucraina
Novembre 11, 2024Arpaise ha il suo buono bar: il Bar Enrico 2.0. Di Luigi Tranfa
Novembre 13, 2024
La pace è sempre giusta se e’ totale.
Se non sembra giusta allora vuol dire che è parziale in qualche aspetto; ad esempio quando è attuata sul piano militare ma non su quello economico o sociale (e non solo).
La pace “realista” invece non esiste, e’ tregua “opportunista” per chi resiste…
Trump dovrà rimediare alle conseguenze dell’isteria occidentale (in un’Europa a trazione femminile non imitata negli USA).
Il confronto con i BRICS, più che da ansia per le sorti dei principi di libertà e democrazia, viene percepito come dovuto ad invidia per i “principi” del potere nel mondo.
La scusa dell’equilibrio sul piano militare convenzionale ormai è vecchia…
La Fisica ha regalato le armi nucleari ai governanti per rendere inutile ed impraticabile ogni conflitto esistenziale.
Non solo a livello di nazione, ma anche a livello locale; ad esempio, basterebbero ordigni nucleari come deterrenza in ogni “prefettura” (territorio in qualche modo autonomo), come “mine” di autodistruzione in caso d’imminente attacco “esistenziale” (e così nessuno potrebbe conquistare più un bel niente).
Ma invece ora qualche “furbastro affarista” vuole far passare la “risorsa nucleare” come un’utopistica minaccia impraticabile se si mantiene limitato il confronto militare su di un piano tattico ma non strategico.
In altre parole, una scusa per continuare gli affari della “ingegneria” delle armi (dalle classiche alle biochimiche, dall’artiglieria al covid…) e per continuare i massacri “epurativi” in popolazioni da assoggettare o da ridurre di “peso” internazionale.
Il tutto magari in nome di “guerre sante”, dall’aspetto spacciato come “civile” se le persone vengono massacrate con una divisa addosso.
Ecco, quindi, che ora “risorge” l’esigenza di affiancare le ben pagate truppe professioniste non belligeranti con popolari riserve operative da guerra (magari gratis).
“Armiamoci e partite, noi vi addestriamo”?
La fine della guerra in Ucraina si delinea come riconoscimento dei quattro “territori minati”: Kaliningrad, Bielorussia (confine polacco), Transnistria e Crimea.
La Crimea “persa” e’ costata un milione di morti slavi, la distruzione dell’Ucraina (un paese europeo il cui “peso”, evidentemente, forse è stato ridotto per non disturbare qualche “grande”) e l’indebitamento dei cittadini europei (sarebbe interessante sapere con chi, magari “nomi e cognomi”).
Altra tragedia, con ripercussioni sugli interessi europei (oltre che umanitarie), e’ quella palestinese-israeliana che si delinea come reciproca caccia all’uomo anche fuori confini.
Strano elemento comune tra le due tragedie (ucraina e palestinese-israeliana) risulta l’Olanda, ricordando l’abbattimento di un aereo con passeggeri olandesi sui cieli dell’Ucraina (dopo qualche anno presieduta da Zelensky di origine ebrea) e la “caccia antisemita” nel dopo partita di calcio ad Amsterdam; in realtà niente di paragonabile al vicino di casa che denunciava ai nazisti gli Ebrei per farli sterminare (altrimenti sarebbe pensabile che forse qualcuno vuole far sperimentare l’olocausto, nucleare, all’Europa ed al resto del mondo).
Ma forse con Trump la concretezza degli affaristi porterà al ritiro delle truppe USA da Siria ed Iraq, non più conquistabili “ideologicamente” vista l’avversione alla politica sionista e capitalista (corruzione a parte); tanto la ritorsione militare è sempre possibile partendo direttamente dal territorio USA.
La mediorientale escalation “a responsabilità limitata”, tramite il solo Israele, non è praticabile; anche accettando la buona fede del fallimentare antiterrorismo, che ha portato all’escalation dal deltaplano di Hamas al missile ipersonico dell’Iran, non è pensabile escludere un conseguente conflitto mondiale.
L’Ebreo Gesù non può passare per palestinese, ma nemmeno Erode può passare per Mosè.
La festa di S. Martino che divise in due il suo mantello per donarlo a due bisognosi, suggerisce la divisione in due dell’Ucraina e della Terra Santa.
ARTICOLO n.20
LUNEDI 11/11/2024
Di Aurelio Esposito