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Salvatore Schillaci, detto Totò è nato a Palermo il’1 dicembre 1964 ed è stato un calciatore italiano, di ruolo attaccante.
Lo si ricorda principalmente per le sue prestazioni e reti nel campionato del mondo 1990, competizione chiusa dalla nazionale italiana al terzo posto, durante la quale Schillaci si è aggiudicato anche i titoli di capocannoniere e di migliore giocatore della competizione. Nello stesso anno è giunto secondo nella classifica del Pallone d’oro.
L’ex calciatore era stato ricoverato in gravi condizioni lo scorso 7 settembre 2024 nel reparto di pneumologia dell’ospedale Civico a Palermo e poi SI è spento a 59 anni dopo aver combattuto il cancro, che nelle ultime settimane aveva fatto aggravare le sue condizioni.
Il calcio italiano dice addio a Salvatore Schillaci, il bomber della nazionale Italiana, protagonista delle notti magiche nel mondiale del 1990.
Per ricordare Totò Schillaci, l’ex attaccante della Nazionale Italiana, verrà osservato un minuto di raccoglimento prima delle gare di tutti i campionati in programma da oggi a tutto il fine settimana.
‘Da piccolo sognavo di fare il calciatore e, insieme a questo, ho realizzato tutti i miei desideri: per esempio, giocare nella Juve. Mi sarei accontentato di poco, invece il calcio mi ha dato tutto: fama, vittorie, denaro” aveva raccontato qualche tempo fa in una intervista.
La Juventus lo acquistò per 6 miliardi di lire. Già dalla prima stagione diventò titolare realizzando 15 gol in 30 partite di campionato. Contribuì in maniera decisiva alle vittoria del club bianconero in Coppa Italia e in Coppa Uefa. Con queste ottime performance fu convocato per il Mondiale del del 1990.
Nell’incontro di apertura contro l’Austria, Totò entra in campo nel secondo tempo e dopo quattro minuti segna di testa il gol che permette agli azzurri di vincere la partita. Schillaci diventa titolare dell’attacco italiano con Roberto Baggio e segna in tutte le successive gare giocate dagli azzurri. Insomma, diventa il simbolo di Italia ’90. Ma nelle stagioni successive comincia a segnare sempre meno.
Alla fine della stagione 1991-1992, con l’arrivo di Gianluca Vialli in bianconero, Schillaci trovando sempre meno spazio aveva lasciato il club torinese. Era passato quindi all’Inter per 8,5 miliardi di lire, segnando in due stagioni 11 gol in 30 partite e partecipando al vittorioso cammino nella coppa Uefa dei nerazzurri, pur se aveva lasciato il club nell’aprile del 1994. Trasferimento in Giappone allo Júbilo Iwata dove diventa il primo calciatore italiano a militare nel campionato nipponico. Nel 1997 vince con la sua squadra la J. League, ma subisce anche un serio infortunio che lo relega definitivamente lontano dai campi di gioco, fino al ritiro ufficializzato nel 1999.
Appesi gli scarpini al chiodo Schillaci torna a Palermo dove, nel 2001 si candida come consigliere comunale con Forza Italia. Eletto, si dimette dopo un paio d’anni. Nel 2004 partecipa al reality “L’isola dei famosi” e nel 2008 prende parte al film “Amori bugie e calcetto” insieme ad altri ex calciatori.
Nel 2016 pubblicò l’autobiografia Il gol è tutto, scritta assieme ad Andrea Mercurio.
Nel 2019 partecipò al singolo Gli anni degli anni dei 78 Bit. Nel 2021 prese parte come concorrente al programma televisivo Back to School di Italia 1. Due anni dopo, assieme alla moglie Barbara, prese parte alla decima edizione del reality show Pechino Express, raggiungendo le semifinali.
Il mondo, l’Italia, l’umanità perde una grande persona, a livello calcistico ma soprattutto a livello umano.
Addio Totò. Riposa in Pace
LA REDAZIONE
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